Oggi vorrei parlare della relazione tra quelle comunemente dette “vertigini”, o comunque disturbi dell’equilibro, e la loro relazione con l’assetto cervicale. Soprattutto, perché e come avviene questo fenomeno?
Le vertigini sono un sintomo, e possono essere causate da numerosi disturbi, come la neurite vestibolare, BPPV (vertigine posizionale parossistica benigna) o la sindrome di Menière , per citarne alcune. In questo trafiletto voglio focalizzarmi sulle vertigini da cervicale: si può definire questa condizione come una sensazione non specifica di orientamento alterato nello spazio e di disequilibrio proveniente da un’attività afferente anomala del collo. In parole povere, vertigini derivanti da disfunzioni dell’orecchio interno, della testa o del collo che influenzano l’attività del sistema vestibolare. Spesso, tale condizione è accompagnata da altri sintomi quali indolenzimento e rigidità al collo, disturbi visivi, mal di testa, nausea, acufene, e molti altri. Quali sono le cause? Anche in questo caso, possono essere molteplici, citandone alcune:
Compressione vascolare o spasmo dovuto a un malfunzionamento del sistema simpatico delle arterie vertebrali (per esempio, dovuto a irrigidimento del muscolo lungo del collo) che riduce il giusto irroramento delle strutture superiori durante movimenti cervicali in rotazione (Sakaguchi and Kitagawa et al. 2003; Bogduk, 1986).
Compressione del midollo, quindi delle vie discendenti e ascendenti che mettono in comunicazione il medesimo con il cervelletto e il sistema vestibolare (Benito-Leon, 1996 and Brandt 1996).
Problematiche dei segmenti cervicali alti (C1 e C2) a causa di colpo di frusta o degenerazione dovuta ad artrite reumatoide o spondilosi cervicale.
Ma perché, meccanicamente, tutto ciò avviene?
Anatomicamente, i muscoli e le articolazioni della zona cervicale contengono moltissimi recettori che hanno il compito di mandare continui segnali al cervello, agli occhi, al sistema vestibolare, riguardo l’orientamento del capo nello spazio. In particolare, I muscoli Suboccipitali (che collegano l’Occipite a C2) sono quelli con il più alto numero di fusi neuromuscolari di tutto il nostro corpo (J. E . Muscolino, The skeletal system and muscle function)! Senza poi dimenticare tutti i dischi intervertebrali e le faccette articolari della zona che contengono svariati meccanorecettori. Da ciò si deduce come queste strutture siano la base per il controllo del movimento del nostro corpo. Inoltre, sono state scoperte connessioni tra C2 e i nuclei del nervo Vago, e come una problematica di quest’ultimo provochi bradicardia e repentino abbassamento della pressione (con conseguente perdita di equilibrio o svenimento).
Per riassumere: se le afferenze, gli input, sono errati, il nostro SNC processa informazioni in modo sbagliato e la risposta, di conseguenza, risulterà fallace.
In conclusione, tutto ciò dimostra l’importanza, nonchè l’assoluta necessità, di mantenere una giusta postura del collo e, soprattutto, di correggerne le sublussazioni e disfunzioni tramite SPECIFICHE e ATTENTE manipolazioni, per far sì che le informazioni inviate siano corrette. Se una vertebra è sublussata, quindi non nella sua posizione fisiologica, invierà informazioni errate, e lo stesso vale per i muscoli. Poi bisognerebbe menzionare anche l’effetto correttivo che la manipolazione ha sul sistema simpatico, o il rapporto tra vertigini e articolazione temporomandibolare,… ma questa è un’altra storia da approfondire un’altra volta. Alla prossima!